

L’Alexander è uno di quei cocktail che sembrano usciti da un vecchio film in bianco e nero. Nato nei primi anni del ’900, rappresenta la perfetta unione tra eleganza, morbidezza e carattere.
Le sue origini sono avvolte nel fascino dei bar americani del Proibizionismo. Secondo alcune fonti, il cocktail nacque al Rector’s Bar di New York per celebrare un matrimonio dell’alta società, mentre altri attribuiscono la sua creazione al celebre barman Troy Alexander, che lo preparò per una campagna pubblicitaria del gin Philadelphia White.
Quel che è certo è che, fin dalla sua nascita, l’Alexander ha conquistato per la sua cremosità e il perfetto equilibrio tra intensità e dolcezza.
Ingredienti:
Preparazione:
Versare tutti gli ingredienti nello shaker con ghiaccio, shakerare energicamente per qualche secondo e filtrare in una coppa da cocktail ben fredda.
Spolverare con un velo di noce moscata grattugiata.
Risultato: un drink vellutato, profumato e bilanciato, dove la morbidezza della panna incontra la forza aromatica del gin e la dolcezza del cacao.
Varianti e curiosità
Nel tempo, l’Alexander ha dato vita a diverse versioni, la più celebre delle quali è il Brandy Alexander, che sostituisce il Cognac con il brandy.
Questo twist, amatissimo da star hollywoodiane come John Lennon e Jackie Kennedy, ha reso il drink ancora più rotondo e avvolgente, perfetto come after dinner.
Un’altra curiosità? Il Brandy Alexander fu citato anche nella serie Mad Men, simbolo di stile e sofisticazione.
Oggi l’Alexander è tornato di moda nei bar più raffinati e nei corsi di miscelazione, dove viene spesso proposto per spiegare il bilanciamento tra spirits, liquori e prodotti con latticini.
L’Alexander è un classico intramontabile.
Dietro la sua semplicità si nasconde un mondo di equilibrio, tecnica e storia. Un cocktail che racconta il passato, ma parla ancora perfettamente la lingua del presente